Flux | Lingua | Please, come!

KörpermeetsFattoriaVittadini

SpazioKörper・2-4 febbraio

Flux 2 febbraio

*ore 18.30

*La performance prevede l’uso dei visori VR. Le tre repliche hanno una capienza massima di otto spettatori per ogni turno. Per prenotare inviare una mail a organizzazione@korper.it indicando il numero di persone e l’orario della replica alla quale si intende assistere. Costo biglietto €8,00

Creative Director & Performer Maura Di Vietri 
Choreography Maura Di Vietri, Ivan Taverniti 
Narrator Aurora Camilli 
Music by Luca Maria Baldini
Light by Marcello Falco 

FLUX VR EXPERIENCE

Project Manager Enrica Paltrinieri
Project Coordinators | Art DirectorsElena Accenti | Giulia Ferrando | Alessandro Galimberti | Enrica Paltrinieri
Programmer Alessandro Pregnolato 
Characters & Concept Art Supervisor Gloria Martinelli
Preproduction creatures animation supervisor Cristian Neri
A Production of Fattoria Vittadini
In collaboration with Scuola Mohole

Progetto finanziato nell’ambito del PNRR– Next Generation EU

Come cambia nella costruzione un’idea artistica sviluppata congiuntamente alle nuove tecnologie? È possibile ricreare la prossimità che si percepisce durante una performance live tradizionalmente intesa?

FLUX- Full Experience è un’esperienza immersiva in cui virtuale e performance live collaborano alla creazione di un immaginario condiviso. L’uso del visore permette allo spettatore di essere al centro dell’azione ispirata al concetto arcaico dell’animale guida: un’esperienza a 360° del proprio corpo e di quello della performer, nell’ambiente digitale prima e nello spazio reale dopo.

FLUX- Full Experience può essere visto come un sogno lucido, un viaggio nel mondo sotterraneo.
La ricerca prende ispirazione dalla cosmologia dei popoli Cheyenne secondo la quale il mondo sotterraneo era considerato il luogo dove risiedevano gli spiriti degli animali, la loro essenza vitale. Nelle caverne degli animali si radunavano gli spiriti di ogni specie e da qui questi uscivano per prendere un nuovo corpo fisico. Se le caverne rappresentavano il mondo sotterraneo, dove gli animali tornavano a rigenerarsi, gli umani che volevano penetrare in questo mondo potevano farlo solo trasformandosi in qualcos’altro, scivolando in un altro corpo, assumendo così il punto di vista di un essere non-umano, animale. FLUX – Full Experience si ispira all’antica visione del mondo caratterizzata dalla relazione tra umano e animale e concepito come un insieme di forme ed entità che possono dialogare, fondersi, scambiarsi, trasformarsi.

Please, come! 4 febbraio

*ore 18.00

di e con Chiara Ameglio
collaborazione artistica Santi Crispo
musiche KeepingFaka
luci Fabio Bozzetta
produzione Fattoria Vittadini
coproduzione Festival Danza in Rete – Teatro della Tosse

Durata 40 minuti

PRIMO STUDIO 1 Aprile 2022 Festival danza in Rete (Vicenza)
DEBUTTO NAZIONALE 21 Dicembre 2023 Teatro della Tosse (Genova)

Qualcuno scrive a grandi lettere sulla sabbia sapendo che non può essere visto, alza un braccio in alto come un richiamo, invia un messaggio in una bottiglia che verrà perduta, urla ma non sarà sentito: PLEASE, COME! La schiavitù esiste ancora oggi per almeno 40 milioni di persone, è una pratica che ha radici profonde, è un disegno di oppressione che lega il passato al presente, spaventosamente implacabile e complesso. PLEASE, COME! nasce dal desiderio di interrogare alcuni concetti intorno al fenomeno della schiavitù contemporanea come la richiesta di aiuto, l’iperallerta, l’isolamento, la sorveglianza, la resistenza, la dissociazione, il concetto di “morto sociale” e di “corpo scarto”. Un dispositivo che tenta di sottoporre al corpo queste condizioni, un componimento di pratiche corporee ed esperienze fisiche anomale, alterate, forzate. PLEASE, COME! è un invito ad entrare e testimoniare l’atto di liberazione di un corpo che nell’abbandono, disarmato e dominato, diventa simbolo di lotta e resistenza.

Lingua 3 febbraio

*ore 18.00

di e con Chiara Ameglio
collaborazione artistica Santi Crispo
musiche Keeping Faka
produzione Fattoria Vittadini – Festival Danza In rete

Selezionato per la Vetrina della giovane danza d’autore 2023 – Network Anticorpi XL
Creazione nata dal progetto “Terrestri” del Centro di Produzione La Piccionaia di Vicenza
Durata 30 minuti (senza intervallo) per massimo 40/45 spettatori alla volta

Lingua nasce nel tentativo di rispondere alle domande:
Qual è l’incarico primario della performance? Quale la sua missione?Il dialogo tra performer e pubblico, il filo invisibile tra azione performativa e di osservazione è generato da un corpo che esiste nel momento stesso in cui viene guardato. Il corpo esposto si fa territorio da esplorare con lo sguardo, mosso da una danza in cui riconoscere e riconoscersi: il salire e scendere delle costole, la vibrazione sottile del sangue che pulsa sotto la pelle, le sue pieghe, cavità, imperfezioni, ferite, dettagli.

Prende forma dall’attesa creata nel “lasciarsi guardare”, fino a ribaltare i compiti, gli incarichi tra performer e pubblico. Tutti i corpi coinvolti sono mappe identitarie, che senza conoscersi, sono legati da somiglianze originarie e antiche. La performer mostra e invita il pubblico a compiere l’azione reale di scrivere sulla sua pelle, donando il suo corpo come una tela sulla quale depositare i propri segni, le proprie tracce.

Il corpo si fa caverna, ventre gravido di una lingua che si insinua, strumento di traduzione di parole non dicibili, eco di micromovimenti e memorie collettive, portatore di un’identità singola e comune. Un incontro in cui il segno lasciato, lo sguardo, l’immobilità, il respiro diventano grammatica comunicativa amplificata. Il corpo diventa così lingua e linguaggio, strumento e significato, attraverso un rituale linguistico di trasmissione in cui il pubblico è complice della composizione coreografica e della trasformazione di quel corpo, che si investe di ogni traccia lasciata su di sé diventando altro da sé.
É una tensione verso un campo di interesse: intimità, vicinanza, empatia, linguaggio; riflette su questi concetti interrogando il tempo presente, rivendicando il ruolo del corpo e dell’atto performativo: essere ponte, strumento di interazione, di tessitura di legami, di incontro con l’altro.