Vanishing Place

Vanishing place è un luogo in cui il tempo, inteso nella sua evanescenza,
si genera e si perde, come le emozioni del presente e la memoria.
Un paesaggio in movimento fatto di corpi, gesti e immagini dai contorni sfumati,
inafferrabili e in cui ogni azione manifesta custodisce in se il suo contrario, la sua stessa assenza.
È uno spazio surreale in cui il tempo è sottratto a se stesso.

 

Diventare invisibile e svanire all’occhio dell’osservatore, è una condizione che va stabilita fin dall’inizio. Luna Cenere ha sviluppato un approccio personale e un metodo di ricerca che continua a osservare il corpo come un paesaggio. La sua ricerca è incentrata sulla capacità del corpo di astrarsi e diventare elemento poetico senza mai abbandonare la concretezza della forma e del gesto. Praticando la costruzione e la continua trasformazione di un paesaggio interiore Luna ci manifesta il corpo in diverse forme e stati dell’essere. Visivamente ed emotivamente ne sperimentiamo gli infiniti elementi che ne fanno parte. Allo stesso tempo, lo spettatore è sempre chiamato a fare esperienza della nudità e delle proprie proiezioni, siano esse emotive o concettuali su di essa. Attraverso una pratica che genera spazio e vuoto nei performer Luna fa ‘scomparire’ gli stessi per far emergere i gesti, le forme e i dettagli corpo. Concentrandosi sullo spazio tra i corpi, la qualità del respiro e dell’adagio, i movimenti di luce, gli elementi architettonici della scena e il tappeto sonoro, crea un paesaggio surreale sempre in movimento. Nella sua opera Luna Cenere dà molta importanza al concetto di ‘memoria collettiva’ cercando di declinarlo attraverso una o più immagini o azioni, lasciandolo manifestare attraverso una ricostruzione percettiva e mettendo in gioco le memorie pregresse dell’osservatore. Luna utilizza la scena come un luogo in cui potenzialmente molti livelli di lettura hanno la possibilità di coesistere, lavorando su molteplici strati di interpretazione e significato. Nella vita ‘reale’ questo non può accadere, mentre la poetica della scena ‘metaforizza’ il corpo e lo spazio e permette agli interpreti di diventare un collettivo-in-essere . Spersonalizzando i corpi nascondendone alcune parti (soprattutto il volto), diventando ‘invisibili’, il pubblico può leggere molto di più della storia personale. È un processo di traduzione e trasferimento che avviene a un livello invisibile che richiede un grande ascolto da parte degli interpreti e una grande quantità di disciplina. La performance diventa un ponte tra la storia, la memoria personale, la memoria collettiva e il momento presente. L’obsolescenza delle immagini diventa contemporanea nella sua rielaborazione e nell’uso che Luna sceglie di farne a supporto del concept di partenza, che è anche oggetto di indagine.

coreografia e concetto Luna Cenere

co-produzione La Biennale di Venezia, Körper | Centro Nazionale di produzione della Danza, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Hessisches Staatballet, Agora de la danse – résidences de création croisées en danse entre l’Italie et le Québec with CINARS and NID Platform, Oriente Occidente, MIC – Direzione Generale Spettacolo, Istituto Italiano di Cultura – Colonia e Istituto Italiano di Cultura – Montreal

spettacolo realizzato nell’ambito del progetto residenze coreografiche Lavanderia a Vapore e grazie alla residenza a FABBRICA EUROPA / PARC Performing Arts Research Centre
Si ringrazia la NID Italian Dance Platform_ progetto residenze internazionali

performers Marina Bertoni, Francesca La Stella, Ilaria Quaglia, Davide Tagliavini, Luca Zanni,

musiche Renato Grieco

disegno luci Giulia Broggi

spazio scenico Raffaele di Florio