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the
lyrics

Testo tradizionale dalle Isole Eolie: 

Testo cantato:

Vento e spartivento, portami a Benevento

Vento vento, portami a spartivento

Vento e sopravento, portami a spartivento

Sopravento sottovento, sette miglia in un momento

Sopravento sottovento, cento miglia in un momento

Vento e spartivento, portami a Benevento

Vento e sopravento, portami a spartivento

Sopravento sottovento, sette miglia in un momento

Sopravento sottovento, cento miglia in un momento

 

Vento e sopravento, portami a spartivento

Vento e spartivento, portami a Benevento

Sopravento sottovento, sette miglia in un momento

Sopravento sottovento, cento miglia in un momento

 

Vento portami, portami vento

Portami, (vento) portami portami (con te)

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CANI LUNARI

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CANI LUNARI

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CANI LUNARI

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CANI LUNARI

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CANI LUNARI

Coreografia e Regia Francesco Marilungo
Interpreti Vera Di Lecce, Barbara Novati, Roberta Racis, Alice Raffaelli, Francesca Linnea Ugolini
Costumi Lessico Familiare
Musica e Vocal Coaching Vera Di Lecce
Disegno Luci Gianfranco Staropoli
Foto e Video Luca Del Pia

Produzione Körper | Centro Nazionale di Produzione della Danza

Coproduzione SNAPORAZVEREIN, IRA - Institute 

 

Progetto vincitore del Premio CollaborAction - Network Anticorpi XL.

 

Il progetto è stato realizzato con il contributo di ResiDance - luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche azione del Network Rete Anticorpi XL: Centro di Residenza della Toscana (Fondazione Armunia Castiglioncello - CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro), AMAT - Associazione Marchigiana per le Attività Teatrali, Consorzio PUGLIA CULTURE - Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura in collaborazione con Associazione Menhir / festival LE DANZATRICI en plein air di Ruvo di Puglia e Ass. Cult. TEATRO MENZATI’/ TEX – Il Teatro dell’ExFadda di San Vito dei Normanni (Puglia).

 

con il sostegno di Cross Festival, Primavera dei Teatri Castrovillari

con il contributo di Marosi Festival, Fondazione Egri - Centro di Rilevante Interesse per la Danza, Teatro delle Moire

Choreography and Direction Francesco Marilungo

                     with Alice Raffaelli, Barbara Novati, Roberta Racis, Francesca Ugolini, Vera Di Lecce

Music and Vocal Coaching  Vera Di Lecce

Outfit Lessico Familiare

Light Design Gianni Staropoli

Photo and Video Luca Del Pia

Production Körper | Centro Nazionale di Produzione della Danza

 Co-production 

SNAPORAZVEREIN, and IRA - Institute 

Project awarded with the CollaborAction Prize – Anticorpi XL Network.

 

The project was realized with the contribution of ResiDance - places and residency projects for choreographic creations action of the Network Rete Anticorpi XL: Centro di Residenza della Toscana (Fondazione Armunia Castiglioncello - CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro),

AMAT - Associazione Marchigiana per le Attività Teatrali, Consorzio PUGLIA CULTURE - Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura in collaborazione con Associazione Menhir / festival LE DANZATRICI en plein air di Ruvo di Puglia e Ass. Cult. TEATRO MENZATI’/ TEX – Il Teatro dell’ExFadda di San Vito dei Normanni (Puglia).

 

With the support of Cross Festival, Primavera dei Teatri Castrovillari and Marosi Festival, Fondazione Egri - Centro di Rilevante Interesse per la Danza, Teatro delle Moire

Nei mesi invernali quando la luna è piena o quasi, può capitare che la sua luce venga rifratta dai cristalli di ghiaccio presenti nelle alte nubi generando un alone circolare attorno al satellite con due bagliori simmetrici ai lati: i cani lunari. Fenomeni atmosferici che la tradizione popolare leggeva come presagi di tempesta ma che erano anche segnali di passaggio, varchi visivi verso l’invisibile.

CANI LUNARI è un progetto coreografico che attraversa questi varchi e si immerge in un immaginario radicato nel femminile arcaico, nei saperi magici, nei corpi estatici. Un’indagine sensibile attorno alla figura della strega, della guaritrice: non come residuo folklorico o stereotipo demonizzato, ma come emblema di un sapere marginale e potente, che resiste alle logiche dell’utile e del visibile.

Attraverso un processo di ricerca che unisce materiali d’archivio, testimonianze orali, iconografie folkloriche e pratiche corporee, CANI LUNARI costruisce un rito performativo in cui il corpo danza la trance, l’estasi, la metamorfosi.

Nel cuore del progetto si annida anche una riflessione sul corpo isterico, luogo femminile di crisi ed enigma, storicamente associato alla figura della strega e allo stato di possessione. Le fotografie ottocentesche della Salpêtrière diventano materiale simbolico da incarnare: corpi fuori controllo, attraversati dall’invisibile, che performano un sapere altro.

Il paesaggio sonoro, firmato da Vera Di Lecce, intreccia elettronica e suono naturale, canti orali e formule magiche, in una partitura sospesa tra il terrestre e il divino.

CANI LUNARI è un attraversamento, un sabba bianco, un rituale collettivo per re-incantare il mondo.

In the winter months, when the moon is full or nearly so, its light can sometimes be refracted by ice crystals in high clouds, creating a circular halo around the satellite with two symmetrical glows on either side: moon dogs. Atmospheric phenomena that popular tradition once read as omens of storms, but that were also signs of passage, visual thresholds into the invisible.

CANI LUNARI is a choreographic project that crosses these thresholds and dives into an imaginary rooted in the archaic feminine, in magical knowledge, in ecstatic bodies. A sensitive inquiry into the figure of the witch, the healer: not as a folkloric remnant or demonized stereotype, but as the emblem of a marginal and powerful wisdom, resisting the logic of utility and visibility.

Through a research process combining archival materials, oral testimonies, folkloric iconographies, and bodily practices, CANI LUNARI builds a performative rite in which the body dances trance, ecstasy, metamorphosis.

At the heart of the project lies a reflection on the hysterical body, a feminine site of crisis and enigma, historically tied to the figure of the witch and the state of possession. The nineteenth-century photographs of the Salpêtrière become symbolic material to embody: bodies out of control, traversed by the invisible, performing another kind of knowledge.

The soundscape, composed by Vera Di Lecce, weaves together electronics and natural sound, oral chants and magical formulas, in a score suspended between the earthly and the divine.

CANI LUNARI is a crossing, a white sabbath, a collective ritual to re-enchant the world.

Testo tradizionale in dialetto salentino:

Traduzione:

Testo tradizionale in dialetto salentino (Gallipoli):

Traduzione:

Balla balla niri e balla forte, se scappi da questa danza non tornerai più di notte!

 

"Chiunque percorreva la strada di notte, veniva costretto dalle striare a ballare sino allo sfinimento e a cantare con loro" estratto dall'articolo di Maurizio Tarantino, 

Salento, tornano le streghe e si uniscono in rete: gemellaggio, Quotidiano di Puglia 

San Giorgio, cavalieri cavarcante
cu’ la spada ‘ccidisti lu sarpente
comu libarasti la zitella
cusì libara me de mala gente
de ‘ucca a male lingua
de ira de Signore
de omu traditore
de fiemmena ci ha fattu grand’errore.

Balla balla niri e balla forte, ci scappi de sta danza nu ttorni cchiui de notte!

San Giorgio, cavaliere cavalcante

con la spada hai ucciso il serpente

come liberasti la zitella

così libera me dalla cattiva gente

dalla bocca delle malelingue

dall'ira del Signore

dall'uomo traditore

dalla donna che ha fatto grande errore.

 

dal libro 'Magie di Japigia. Etnografia e folklore del Salento' di Irene Maria Malecore

Testo tradizionale in dialetto sardo:

Traduzione:

Testo in latino dal Carmen Saeculare di Orazio, 17a.C.:

Testo cantato:

Traduzione:

Sa luna noa, sezidi in coa,
sezidi in sinu, calighe 'e inu,
calighe 'e abba, sa mea meaza.

O luna nuova,

posati sul mio grembo,

posati sul mio seno,

o calice di vino,

o calice d'acqua,

o mia meaza (?) 

 

Forse per "meaza" s'intende misura, moggio, con allusione a modium che spesso si vede nelle raffigurazioni delle divinità ctonie dispensatrici di fertilità. Inf. Maria Turtas, anni 60, casalinca, Bitti.

 

dal testo "Lo sciamanesimo in Sardegna" di Dolores Turchi

Fertilis 

frugum pecoriscque Tellus

spicea donet Cererem corona;

nutriant fetus

et aquae salubres

et Iovis aurae.

 

Siderum regina bicornis, audi,

Luna, puellas.

Siderum regina bicornis, audi,

Luna, puellas.

 

Fertilis 

frugum pecoriscque Tellus

spicea donet Cererem corona;

nutriant fetus

et aquae salubres

et Iovis aurae.

Luna, bicorne dea degli astri, 

ascolta tu le fanciulle!

 

La terra fertile di messi e greggi 

Offra a Cerere corone di spighe; 

nutrano i frutti 

l’acque salubri 

e le aure di Giove!

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